Ritorna in totale libertà con la revoca anche del divieto di far rientro in Calabria, Antonino Accorinti, 64 anni, ritenuto il boss indiscusso di Briatico - centro turistico del Vibonese - condannato nel processo nato dall’operazione antimafia "Costa Pulita" a 14 anni ed 8 mesi al termine del rito abbreviato che gli è valso uno sconto di pena di un terzo. La decisione è della Corte d’Appello di Catanzaro che, in attesa della fissazione del processo di secondo grado, ritenendo ormai cessate le esigenze cautelari, ha revocato per Accorinti anche la misura del divieto di far rientro in Calabria. Nell’estate scorsa, invece, il gip l’aveva scarcerato essendo scaduti i termini massimi di carcerazione preventiva. L’operazione "Costa Pulita" è scattata nell’aprile 2016, la sentenza in abbreviato nei confronti di Accorinti e di altri 40 imputati è arrivata nel luglio del 2018, ma il gup distrettuale di Catanzaro, Pietro Carè, ha impiegato due anni per depositare le motivazioni della sentenza. Nel frattempo, così, sono scaduti i termini massimi di custodia cautelare nei confronti di quasi tutti i detenuti. Negli scorsi mesi, infatti, è stato scarcerato anche il figlio di Antonino Accorinti, ovvero Antonio Accorinti (condannato a 12 anni), mentre in precedenza hanno lasciato il carcere altri condannati di spicco dell’operazione "Costa Pulita": Leonardo Melluso, Carmine Il Grande, Giancarlo Lo Iacono e Nazzareno Colace. (AGI)
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