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Catanzaro, il nuovo centro dei poteri criminali

L’indagine partita da Crotone arriva in città seguendo un esponente politico

Il palazzo di giustizia di Catanzaro

Una linea sottilissima collega la politica, il ceto imprenditoriale e il mondo criminale. Intrecci e legami che partono da Crotone e trovano il loro compimento a Catanzaro. È quanto accaduto con l’inchiesta “Basso profilo” condotta dalla Dia e coordinata dalla Direzione distrettuale Antimafia. Un decreto di convalida delle intercettazioni disposte in via di urgenza dal gip distrettuale datato 16 dicembre 2017 spiega la genesi dell’inchiesta. I riflettori degli investigatori erano puntati su un gruppo imprenditoriale di Crotone. Ne erano venute fuori possibili infiltrazioni delle cosche locali. Scavando gli uomini della Dia si erano resi conto che quelle attività potevano essersi trasformate in una sorta di camera di compensazione dove gli interessi criminali si incontravano con quelli di alcuni esponenti politici. Per usare le parole degli investigatori un «centro di raccordo di svariati interessi di natura politico-imprenditoriale». Da questo momento la Dia inizia a seguire i movimenti di un esponente politico della zona che in quel momento storico avrebbe rivolto per la prima volta la propria attenzione sulle recenti amministrative della città di Catanzaro.

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