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Illeciti negli appalti a Catanzaro, cadono le accuse per 4 imputati di "Passpartout"

Restano invece ancora in attesa di giudizio altri 15 imputati tra imprenditori, politici e amministratori pubblici

Tutti assolti perché il fatto non sussiste, questa la sentenza del gup del Tribunale di Catanzaro Alfredo Ferraro per quattro persone coinvolte nell’inchiesta Passpartout e giudicate con rito abbreviato. In particolare sono stati assolti Tito Berti Nulli, rappresentante legale del raggruppamento temporaneo tra prestatori di servizi composto da Sintagma srl (per lui il pm aveva chiesto 4 mesi e 600 euro); Pasquale Gidaro, in qualità di dirigente del dipartimento regionale Infrastrutture (chiesta l’assoluzione); Eugenia Montilla, in qualità di dirigente del settore dell’avvocatura regionale (chiesti 1 anno e 9 mesi), Arturo Veltri, ingegnere, consulente della Regione Calabria (chiesti 4 mesi e 600 euro).

Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Vincenzo Ioppoli, Francesco Gambardella, Marcello Manna, Concetta Coscarella e Giusy Caliò,I quattro dovevano rispondere a vario titolo a vario titolo, di turbativa d’asta, abuso d’ufficio e frode nelle pubbliche forniture.

Restano invece ancora in attesa di giudizio altri 15 imputati tra imprenditori, politici e amministratori pubblici. Al centro dell’indagine, ci sono i presunti illeciti nella gestione dei bandi di gara per la costruzione del nuovo ospedale di Cosenza, della metropolitana di superficie del capoluogo bruzio e del Museo di Alarico, ma anche il ripristino della tratta ferroviaria turistica della Sila.

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