
«Assolto perchè il fatto non sussiste». La formula letta dal presidente del collegio del Tribunale Marco Bilotta (a latere Federica Girardi ed Elisa Marchetto) che non lascia dubbi fa tirare un sospiro di sollievo a Stanislao Zurlo che dall’inizio di questa vicenda s’è sempre difeso senza mai alzare il tono nel sostenere la sua estraneità alle contestazioni di reato.
L’ex presidente dell’ente intermedio in carica tra il 2009 e il 2014, era finito sotto processo per i reati di scambio elettorale politico mafioso (art. 416 Ter del codice penale) e violazione dell’art. 86 della legge 570 del 1960 in materia elettorale (voto di scambio semplice), aggravata dall’art. 7 della legge antimafia del ‘91. A Zurlo come è noto la Dda contestava una presunta “combine” elettorale con le nuove leve della cosca Vrenna, che sarebbe avvenuta durante le elezioni provinciali del 2009.
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