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Asp Catanzaro, il Viminale detta la linea di risanamento

Il ministro “promuove” l’attività avviata dalla commissione straordinaria. «Ultimare il ritorno alla legalità dell’Asp».

La sede dell'Asp di Catanzaro

«Completare le attività di risanamento avviate all’Asp». Finora era la motivazione ritenuta più probabile ma ora eccola nero su bianco nel documento con il quale il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha prorogato per altri sei mesi lo scioglimento dell’Azienda sanitaria provinciale. La commissione straordinaria guidata dal prefetto Luisa Latella ha dunque il tempo per portare avanti le diverse linee di lavoro avviate, tutte improntate al ripristino della legalità, alla razionalizzazione delle spese e al miglioramento dei servizi: dal rientro del debito al taglio dei fitti, dalle verifiche antimafia al riassetto amministrativo. Lo scioglimento è arrivato a settembre 2019, in seguito all’operazione “Quinta bolgia” della Dda, che ha colpito il management aziendale.
L’attività svolta dalla commissione è stata valutata positivamente da parte del prefetto Maria Teresa Cucinotta, in una relazione nella quale ha evidenziato che «l’avviata riorganizzazione e riconduzione alla legalità dell’ente non può ritenersi conclusa». Da qui la richiesta di proroga, assieme a quella del Comitato provinciale per l’ordine la sicurezza pubblica al quale ha partecipato anche il procuratore capo Nicola Gratteri, accolta poi dal Viminale. Nel provvedimento Lamorgese sottolinea la «sostanziale discontinuità col passato».

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