«I rapporti di alcuni candidati con appartenenti alla malavita organizzata sono bipartisan». A “certificarlo” è una nota della Direzione investigativa antimafia agli atti dell’inchiesta Basso Profilo che ha portato all’arresto, tra gli altri, dell’ex consigliere comunale Tommaso Brutto. Appena 41 pagine molte delle quali ancora coperte da omissis che contengono le intercettazioni effettuate nel giugno del 2017 e quindi a cavallo delle elezioni amministrative e del successivo ballottaggio tra il candidato del centrosinistra Enzo Ciconte e Sergio Abramo alla fine eletto sindaco di Catanzaro per la quarta volta. Ne viene fuori un’immagine della classe politica cittadina da fare impallidire. Gli investigatori sono riusciti a intercettare una sorta di prezziario per acquistare il voto nella comunità rom che vive nelle case popolari della periferia sud. Quartieri divenuti negli anni veri e propri fortini della criminalità nomade, piazze di spaccio controllate da sentinelle, zone off limits dove anche le forze dell’ordine restano vittime di violenti aggressioni.
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