Razionalizzare il rapporto ospedale-territorio. È questo uno degli obiettivi strategici sui quali la commissione straordinaria dell’Asp ha deciso di puntare nella redazione del nuovo atto aziendale. Il documento è stato consegnato nei giorni scorsi ai capi dipartimento per le rispettive valutazioni e le eventuali richieste. Le prime risposte sono già arrivate, mentre la commissione guidata dal prefetto Luisa Latella (affiancata da Salvatore Gullì e Marcello Musolino) si appresta a condividerlo con le organizzazioni sindacali e con la conferenza dei sindaci. Il passaggio è del resto di quelli strategici e l’intenzione dei commissari è quella di proseguire nell'ultimo scorcio del loro mandato, fresco di proroga, ultimando la ricostruzione dell’Azienda sanitaria provinciale sciolta per mafia a settembre 2019. Il ministero dell’Interno ha da poco concesso la proroga di sei mesi, indicando le priorità lungo le quali proseguire l’azione di risanamento, volta a ristabilire la legalità - che era stata compromessa, come emerso dall'inchiesta Quinta bolgia - ma anche a rendere efficienti le strutture dell’Asp razionalizzando altresì le varie voci di spesa. Il ministro Lamorgese nella sua relazione, illustrata ieri su queste colonne, ha evidenziato tra le altre cose l’esistenza di un contenzioso da 300 milioni di euro, di un debito da oltre 50 milioni nel 2018, apprezzando gli sforzi finora fatti dalla commissione nella riorganizzazione delle varie strutture, a partire dalla sostituzione iniziale dell’apparato dirigenziale strategico, proseguita con l’ottimizzazione delle procedure di acquisto di beni e servizi, la dismissione dei fitti passivi, l’istituzione dell’ufficio antimafia e la sottoscrizione di nuove regole per i rapporti con le strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro