Una lettera, accorata, dei pazienti del Sant'Anna Hospital di Catanzaro con tanti punti interrogativi girati al Sindaco di Catanzaro, ai Componenti la Commissione Straordinaria Asp, al commissario regionale Guido Longo, al Direttore generale del dipartimento alla Salute Regione Calabria, al Ministro della Salute, ai Parlamentari calabresi e al Presidente della Repubblica. "Mi chiamo Giorgio Terranova, sono l’ideatore del gruppo Facebook “Giù le mani dal Sant’Anna Hospital”, scrivo questa lettera a nome mio e di tutti i pazienti cardiopatici Calabresi che non sanno dove essere curati. Il nostro grido d’allarme deve pur essere ascoltato da qualcuno. Sono portavoce delle migliaia di pazienti del S. Anna Hospital che, ad oggi, si vedono privati del costituzionale diritto alla Salute".
"Dal 23 di dicembre - continua la lettera - a seguito di un’ingiusta disposizione dell’ASP di Catanzaro, annullata dalla Sentenza del 26/01/2021 del TAR Calabria, il S. Anna è costretto a non effettuare prestazioni per il Servizio Sanitario Regionale. Quindi nessun paziente potrà recarsi al S. Anna Hospital, esibendo la ricetta rossa del SSR, ed usufruire gratuitamente delle cure necessarie. Ci chiediamo se qualcuno si è posto le seguenti domande: che fine faranno o hanno fatto le trecento persone in lista d’attesa dal 23 dicembre per interventi salvavita? La chiusura del S. Anna comporta, come è già accaduto e testimoniato da tanti pazienti, un maggior onere per il SSR a causa del rimborso delle spese per emigrazione sanitaria? Le altre due cardiochirurgie calabresi sono in condizione di assorbire i circa 900 interventi complessi che annualmente esegue il S. Anna Hospital ? Oltre ai 600 interventi in elettrofisiologia, 400 in chirurgia vascolare e 2.000 di emodinamica? Circa 300 lavoratori del S. Anna Hospital che fine faranno ? Gli “angeli” che hanno salvato le nostre vite saranno sbattuti in mezzo ad una strada a causa di una burocrazia lenta ed inefficiente? Dove andremo a fare le migliaia di controlli post-operatori già programmati?".
"Si tratta - scrivono ancora - di un attentato alla Salute Pubblica perchè la mancata riapertura del S. Anna crea un fortissimo vuoto nella sanità regionale e mette a repentaglio la vita di tanti cittadini calabresi".
E, infine, la provocazione: "Le altre strutture sanitarie, pubbliche e private che operano in Calabria - chiedono i pazienti del Sant'Anna - sono tutte provviste dei medesimi requisiti strutturali ed organizzativi ? Sono per esempio tutti dotati di certificato di agibilità? Sono tutti dotati di personale adeguato? Tutti muniti di spazi e procedure conformi alla legge?"
di Catanzaro, ai Signori componenti la Commissione Straordinaria ASP CZ, al Commissario Regionale dott. Guido Longo, al D.G. dipartimento Salute Regione Calabria dott. Bevere, al Ministro della Salute on. Speranza, ai Parlamentari calabresi, al Presidente della Repubblica.