Nuova tegola sulla prosecuzione dei lavori di riqualificazione del lungomare di viale Magna Grecia, a Crotone. Ieri il Comune ha deciso di recedere dal contratto firmato a dicembre 2016 con la “Crotonscavi”, la società che s’era aggiudicato la gara d’appalto della portata di 677.268 euro. Il motivo? L’azienda edile è stata raggiunta da un’interdittiva antimafia disposta dalla Prefettura di Crotone su richiesta della Dda di Catanzaro. La ditta sarebbe finita nelle carte dell’inchiesta “Basso profilo” scattata il 21 gennaio scorso con l’esecuzione di 48 misure cautelari. L’operazione, coordinata dalla Procura distrettuale, ha fatto luce sui presunti intrecci delle cosche del Crotonese (Grande Aracri, Bonaventura, Arena e Aracri) con la politica e l’imprenditoria locale. L’ente, quindi, non ha fatto altro che prendere atto del «provvedimento di diniego dell’istanza di rinnovo dell’iscrizione nell’elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa» adottato dall’Ufficio territoriale di governo il 12 febbraio. Da qui l’obbligo per il Municipio di interrompere le relazioni con la “Crotonscavi” per l’impossibilità di proseguire con l’appalto. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro