Catanzaro, Crotone, Vibo

Lunedì 29 Aprile 2024

Lamezia, fondi per i disabili revocati dalla Regione: "Bisogna fare chiarezza"

Nunzia Coppedé presidente della Fish-Onlus

Cento firme per difendere i diritti delle persone disabili e dire basta alle inefficienze degli enti pubblici che in alcuni casi hanno conseguenze irreparabili. Uno di questi «deprecabili misfatti» è avvenuto di recente a Lamezia, dove i fondi provenienti da un programma ministeriale risalente al 2013 sono stati persi perché il Comune non ha assolto agli adempimenti previsti. La vicenda è ricostruita in una lettera rivolta ai commissari prefettizi che porta in calce il nome di cento sottoscrittori, tra cui la presidente di Fish Calabria Nunzia Coppedé, il fondatore della Comunità Progetto Sud don Giacomo Panizza e la scienziata Amalia Bruni. La storia comincia nel 2014 quando il Comune chiede e ottiene un finanziamento per soggetti con handicap gravissimo. La novità importante è che si tratta di una sperimentazione non finalizzata solo all’assistenza ma che punta a permettere a queste persone di costruirsi un percorso di vita indipendente. La Regione stanzia 80mila euro a favore del Comune, ma «da questo momento in poi «il diluvio». Ai due destinatari viene chiesto di produrre «un quantitativo impressionante di documenti» e si vengono a creare quelle tante «inutili difficoltà» che ben conosce chiunque per vedersi riconoscere un diritto deve misurarsi con la «peggiore burocrazia». Ma non è tutto. Dopo anni di ritardi, a queste due persone viene comunicato che devono anticipare di tasca propria le spese previste nel progetto, così uno dei due aventi diritto è costretto a rinunciare. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro

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