È durata due giorni l’Odissea di un novantaduenne sballottato tra quattro ospedali calabresi prima di essere ricoverato. A denunciare l’incredibile vicenda è il figlio Giuseppe Pascali, di Pizzoni, che per fare accogliere l’anziano padre nel reparto di Ortopedia del nosocomio di Lamezia Terme ha dovuto rivolgersi ai Carabinieri. La vicenda ha inizio allo Jazzolino il 25 febbraio, quando Ferdinando, a causa della rottura del femore, viene trasportato al Pronto soccorso cittadino dove «riceve tutte le cure del caso», spiega il figlio. E «dove viene accolto con grande premura e umanità». Dopo i primi esami e un «primo soccorso che si svolge a regola d’arte», il paziente «viene trasfuso con due sacche di sangue», ma a causa del problema al femore si rende necessario il trasferimento in altro loco, «perché, purtroppo, nella nostra provincia – rileva ancora Giuseppe Pascali – non abbiamo un reparto di Ortopedia funzionante». I medici del Pronto soccorso dello Jazzolino «si attivano così per ricercare un posto in un’altra struttura e riescono a reperirlo a Soverato». Così gli operatori del 118 partono in tarda notte alla volta della cittadina jonica. Ma giunto in ospedale il paziente non viene accettato. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro