«Il focolaio Covid 19, sviluppatosi nella comunità rom di viale Isonzo, sta assumendo dimensioni preoccupanti. Al momento sono 28 i casi positivi accertati, mentre numerose risultano le persone poste in quarantena. Sono comunque in corso le analisi di altri tamponi molecolari e si sta valutando l’ipotesi di istituire una apposita zona rossa anche se questo provvedimento, secondo l’ultimo Dpcm, rientra nelle competenze della Regione. In piedi resta l’alternativa del Covid hotel per i soggetti posti in quarantena». Lo ha affermato il capogruppo al Comune di "Fare per Catanzaro", Sergio Costanzo.
«La presenza del focolaio, ha allarmato anche la Curia che ha deciso, considerando il rischio, di chiudere fino al 15 marzo, a scopo precauzionale, la parrocchia di Santa Maria della Speranza, situata al centro del quartiere, sospendendo tutte le attività liturgiche e pastorali. Una situazione che comprensibilmente desta enorme preoccupazione tra i cittadini catanzaresi, ma che a quanto appare non allerta più di tanto le istituzioni preposte. Ho chiesto tramite Pec all’Aterp di procedere alla sanificazione degli edifici interessati. Mi è stato risposto che l’Azienda non ha la possibilità di interessare una impresa specializzata con competenze specifiche in questo nuovo campo. Quindi, non è competenza Aterp, non è competenza dell’Asp, non è competenza del Comune; a chi, dunque, spetta il compito di sanificare il quartiere ? Intanto, la situazione peggiora di giorno in giorno senza che nessuno assume dei provvedimenti; si attende in modo inerte, l’esito dei tamponi che purtroppo ne certifica l’aumento dei casi. Ma il sindaco Abramo è al corrente di tutto ciò ? Qualcuno lo ha informato delle pericolosità della situazione essendo lui il primo responsabile dei suoi concittadini ? Cosa sta facendo affinché la situazione non si allarga a macchia d’olio ? Ha intrapreso provvedimenti ? Oppure è distratto dalle strategie propagandistiche da mettere in atto per tentare di guadagnarsi “ un posto al sole” delle candidature per la presidenza della Regione? È questo il suo chiodo fisso, considerato che oramai il suo ventennale governo della città è ai titoli di coda e la poltrona della Provincia non è così più tanto stabile. Ma non era quello che si professava prestato alla politica? Pratica del governo per la quale, invece, è pronto a cambiare casacca senza riserbo come fosse sul mercato dei calciatori. Caro sindaco, lascia da parte le tue mire personali, le tue menzogne, i tuoi alibi, pensa alla città ai suoi problemi che ci stai lasciando in eredità e almeno in quest’ultimo scorcio di consiliatura assumi il ruolo di primo cittadino che ti è stato affidato dai cittadini».
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