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Laurearsi dietro le sbarre, a Catanzaro c'è anche il tutor

Della formazione dei detenuti si occuperà un tutor interno. Nell’istituto Caridi a maggio ci sarà la prima laurea in Sociologia

Dal tutor esterno a quello interno. A meno di due mesi dalla prima laurea in Sociologia che sarà conseguita in carcere, probabilmente tra aprile e maggio, la casa circondariale “Ugo Caridi” del capoluogo di regione ha battuto sul tempo tutti i penitenziari italiani formalizzando una figura inedita che sfrutterà un approccio educativo diverso per sospingere verso il successo percorsi accademici di certo non semplici.

Dai Tre colli parte l’esperienza del tutor pari interno e l’università in carcere cambia volto puntando su una figura in grado di interagire dall’interno con orizzonti temporali particolari e di comprendere la cultura e le subculture che inevitabilmente caratterizzano l’ambiente carcerario.

È la prospettiva che muta da dentro per via di un’intuizione nata al Sud che ieri è stata ufficialmente presentata nel corso di una giornata di studio organizzata in streaming dalla Conferenza nazionale dei delegati dei rettori per i poli universitari penitenziari in collaborazione con gli istituti penitenziari di Catanzaro, Parma e Milano-Opera.

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