La procedura di selezione bandita dall’Asp esclude i medici convenzionati del 118 che impugnano davanti al Tar la delibera n° 33 varata il 12 gennaio dalla commissione straordinaria che guida l’Azienda sanitaria provinciale. È un nuovo capitolo quello che si apre davanti alla giustizia amministrativa di uno scontro che va avanti ormai da anni: da un lato i medici convenzionati che lamentano le pesanti riduzioni dello stipendio e un trattamento economico differente rispetto ai colleghi dirigenti medici, dall’altro l’Azienda che non ha finora ceduto di fronte alle loro richieste. Stavolta a finire sul terreno di scontro non è la questione legata alla sospensione dell’indennità oraria da 5,50 euro per le prestazioni aggiuntive - che ha comunque portato a una drastica diminuzione dello stipendio alla quale si aggiunge l’azione di recupero anche della quota pagata negli ultimi dieci anni - ma la delibera con la quale la commissione ha indetto l’avviso pubblico per titoli e colloquio al fine di formare una graduatoria per conferire incarichi a tempo determinato a personale con profilo professionale di dirigente medico per la Struttura complessa Sistema emergenza urgenza (Seu). Il nodo rilevato dai venti ricorrenti (rappresentati dall’avvocato Antonio Pileggi) sta nel fatto che tra i requisiti per l’ammissione è stato inserito quello della specializzazione in Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza o in Anestesia e rianimazione o in discipline equipollenti, da loro non posseduto, in quanto sono già inseriti a pieno titolo nel Sistema dell’emergenza urgenza in quanto in possesso degli specifici requisiti professionali richiesti. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro