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"A Guardavalle forme di ingerenza della criminalità organizzata"

Le motivazioni del ministero dell’Interno dopo lo scioglimento del Comune

L’ex sindaco Pino Ussia con l’inviato di “Striscia” Brumotti, e la statua donata dalla famiglia Gallace, poi rimossa

«Nel Comune di Guardavalle sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che compromettono la libera determinazione e l’imparzialità dell’amministrazione». Il Ministero dell’Interno ha messo nero su bianco le motivazioni della decisione di commissariare il Comune ionico, sancendo la fine anticipata dell’amministrazione Ussia. Motivazioni che traggono origine dalle risultanze del lavoro della commissione d’accesso (inviata a Guardavalle dopo lo scalpore suscitato dal caso della statua del santo patrono) trasmesse dalla prefetta di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta, dopo aver sentito anche il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, cui ha partecipato anche il procuratore Nicola Gratteri. Dalle indagini della commissione d’accesso è emersa la sussistenza di elementi rilevanti di collegamenti diretti e indiretti degli amministratori locali con la criminalità organizzata. Gli accertamenti condotti dalla commissione d’accesso sulla generale attività amministrativa dell’ente hanno fatto emergere il condizionamento sia della componente politica che di quella burocratica dell’amministrazione relativamente alla gestione delle gare di appalto di lavori o per l’acquisto di beni, contrassegnata da affidamenti diretti a società di fatto gestite da un soggetto contiguo alle cosche locali, alcuni risalenti anche al primo mandato dell’ex sindaco.

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