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Vaccini a Vibo, caos sulle dosi... in avanzo

Da chiarire le modalità di recupero del siero non utilizzato che altrimenti rischierebbe di finire nei cestini

Il centro vaccini di Vibo Valentia

La macchina già lenta e farraginosa si è inceppata nel momento in cui è arrivata la sospensione, imprevista, del vaccino AstraZeneca. La maggior parte del personale scolastico è rimasta con il vaccino da inoculare. E soprattutto l’Azienda sanitaria provinciale ha dovuto provvedere ad ordinare ulteriori 4800 di siero Pfizer per sostituire eventualmente quello non più utilizzabile della casa anglo-svedese. Ma il problema non è soltanto questo. Sono numerosi gli interrogativi che l’Azienda sanitaria provinciale non riesce a sciogliere sul fronte della vaccinazione. A cominciare da quello posto anche da più parti politiche, relativo al recupero delle dosi non inoculate quotidianamente e che rischierebbero di finire nel cestino della spazzatura. Ogni pacco, infatti, contiene un preciso numero di dosi da consumare entro poco tempo che non possono essere messe da parte per le somministrazioni delle giornate successive. E allora come procedere in questi casi? Fare il vaccino al primo che si trovi nei paraggi piuttosto che disperdere il siero, in un momento così delicato, con ancora il 75% degli ultraottantenni da vaccinare e una prospettiva tutt’altro che definita, per quel che concerne la tempistica con la quale gli over 70 si vedranno somministrato il vaccino?

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