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Coronavirus: in attesa fare il test prende a pugni volontario Prociv a Vibo Valentia

L'operatore è stato trasportato in ospedale per accertamenti ma sta bene, anche se ha riportato la frattura del setto nasale. Le forze dell'ordine, giunte immediatamente sul posto, hanno identificato l'aggressore, la cui posizione è tuttora al vaglio della polizia

Momenti di tensione stamani al drive allestito nel palazzetto dello sport, a Vibo dove, da mesi, vengono effettuati i tamponi per accertare la positività al Covid 19. In base a quanto si è potuto apprendere, un uomo, regolarmente prenotato e in attesa di sottoporsi al test, ad un certo punto è andato in escandescenze e, dopo essere sceso dalla sua auto, si è diretto verso le dottoresse presenti al gazebo.

In soccorso delle sanitarie è sopraggiunto un rappresentante della Prociv di Pizzo che si è frapposto innanzi all’individuo cercando di portarlo alla calma senza però riuscirci. L’uomo, sempre secondo quanto è stato riferito anche da fonti dirigenziali dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, avrebbe scagliato un pugno contro l’operatore scaraventandolo a terra. A quel punto sono intervenuti gli altri infermieri e, contestualmente, è stata allertata la polizia che è giunta immediatamente sul posto e ha preso le generalità del soggetto, la cui posizione è tuttora al vaglio della polizia.

Il rappresentante della Protezione civile è stato trasportato in ospedale per accertamenti. «È una notizia - ha dichiarato Franco Di Leo, presidente della Prociv di Pizzo - che ha sconvolto. Fortunatamente il nostro operatore sta bene anche se ha riportato la frattura del setto nasale. Gli auguriamo una pronta guarigione. Voglio però evidenziare la necessità che questi punti così delicati in cui vengono effettuati i tamponi, debbano essere presidiati almeno da una pattuglia delle forze dell’ordine anche a scopo persuasivo per chi ha cattive intenzioni. Bisogna tutelare operatori sanitari e il personale della Protezione civile - aggiunge Di Leo - che da un anno stanno svolgendo un’attività meritoria ed è giusto che vengano protetti».

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