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Centro Covid a Catanzaro, ora manca l’agibilità

La conversione di Villa Bianca in struttura a bassa intensità di cure stenta a diventare realtà

L'ex Villa Bianca di Catanzaro

Ritardi legati a problemi inerenti alle certificazioni relative all’agibilità della struttura stanno facendo slittare l’apertura, ma il progetto di un Centro Covid da lanciare quanto prima a Villa Bianca non va in soffitta. Una data ufficiale di entrata in funzione dei 40 posti-letto da allocare al quinto piano dell’ex clinica privata del capoluogo di regione ancora non c’è, ma l’accelerazione che serve è stata ufficialmente impressa e il debutto adesso appare davvero imminente. A confermarlo il confronto che ieri sul tema si è registrato tra il presidente facente funzioni della Giunta regionale, Nino Spirlì, e il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini”, Giuseppe Giuliano. Nel corso degli Stati generali della Calabria, convocati da Spirlì in Regione per discutere dell’emergenza Covid, in effetti, al tema sono stati riservati poco meno di quattro minuti che si sono comunque rivelati sufficienti per riaccendere i riflettori su un progetto messo nero su bianco dall’ordinanza 85 firmata il 10 novembre scorso proprio da Spirlì con l’obiettivo di allestire un Centro da cento posti.

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