Condanna definitiva per Andrea Cossari, il trentenne di Badolato che messosi alla guida della sua auto nonostante fosse in stato di ebbrezza ha causato l’incidente autonomo nel quale il 21 agosto del 2016 sono morti i quattro amici che viaggiavano con lui: Pasquale Papaleo, 25 anni; Lorena Lopilato, 24; Vittoria Lopilato, 23, tutti e tre morti sul colpo; Francesca Bressi, 24, deceduta il successivo 19 settembre all’ospedale “Pugliese” di Catanzaro. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa (rappresentata dagli avvocati Nicola Cantafora e Marco Sinopoli) e confermato dunque la condanna a cinque anni e sei mesi inflitta in primo grado (giudicato con rito abbreviato) e confermata dalla Corte d’Appello di Catanzaro il 29 gennaio del 2020. La tesi della difesa del giovane non ha superato il vaglio della Suprema corte che ha respinto su tutti i fronti sia la tesi volta a sostenere che non fosse Cossari alla guida della Fiat Panda intestata a uno dei suoi genitori, sia quella legata all’inevitabilità dell’incidente, indipendentemente dal suo tasso alcolemico, risultato a 1,38 g/l pure a distanza di un’ora dal tragico incidente avvenuto sulla Statale 106 all’altezza di Santa Caterina Jonio. I cinque amici avevano partecipato a una festa di matrimonio nella vicina Riace e superate da poco le 19 si erano messi in macchina per tornare a Badolato. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro