Qualcosa si muove nella complicata questione del Centro per l’impiego di Catanzaro. Dopo le innumerevoli lamentele degli utenti per l’assenza di risposte, gli avvisi poco comunicativi affissi al cancello dell’edificio - “chiuso al pubblico sino a nuove disposizioni” - da un paio di giorni, davanti all’ufficio situato in vico Primo Stazione appare un nuovo cartello che fa intravedere qualche leggero movimento: “A causa dell’emergenza Covid è stato disposto che tutti i servizi in entrata e uscita rivolti all’utenza dovranno svolgersi esclusivamente in modalità telematica mediante l’utilizzo di posta elettronica istituzionale. Eventuali urgenze, motivate e certificate, verranno eccezionalmente trattate in presenza”. È quanto si legge a firma della responsabile Rita Miscioscia. È sempre un segnale, seppur modesto. Dopo lo spazio dedicato dalla Gazzetta del Sud, della vicenda si era occupato il presidente del Consiglio comunale, Marco Polimeni, che, su indirizzo del sindaco Sergio Abramo, aveva incontrato la responsabile ad interim della struttura. Dall’incontro era emersa una forte carenza di personale e si era lanciato un appello alla Regione, competente in materia di Centri per l’impiego di tutta la Calabria da tre anni. Successivamente avevano incalzato la Fp Cgil Calabria e la Fp Area Vasta, replicando duramente agli attacchi rivolti ai dipendenti del Centro per l’impiego del capoluogo, diffusi tramite i social, e attribuendo la responsabilità dei disservizi all’ente regionale. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro