Anche l’ultima versione della legge regionale sull’integrazione delle due Aziende ospedaliere, modificata nell’aprile 2020, è stata dichiarata incostituzionale dalla Consulta. Il sindaco Sergio Abramo è intervenuto a più riprese sull’argomento, evidenziando l’importanza di arrivare a un obiettivo che, però, continua ad allontanarsi.
L’idea di Catanzaro “città della salute” sembra diventare una chimera?
«Catanzaro è già una “città della salute”, non lo diventerà per l’integrazione. Le realtà sanitarie pubbliche e private del capoluogo esistono da decenni, hanno attività consolidate che lo hanno reso un vero punto di riferimento per l’intera regione. Poi è chiaro che l’integrazione fra le due Aziende ospedaliere, “Pugliese-Ciaccio” e “Mater Domini”, avrebbe ulteriormente rafforzato questo ruolo».
Ad aprile 2020 aveva illustrato assieme all’allora presidente del Consiglio regionale Tallini il provvedimento modificato. Si sarebbe mai aspettato una nuova una bocciatura?
«Sinceramente no e per un motivo semplice: la legge regionale era stata condivisa con l’allora commissario all’attuazione al Piano di rientro nella sanità, il generale Saverio Cotticelli, diretta emanazione del governo nazionale. Non avrei mai immaginato che lo stesso governo osasse impugnare un atto sul quale il suo più diretto rappresentante in materia di Sanità qui in Calabria aveva dato l’ok».
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