Da Guardavalle, piccolo centro del versante jonico del Catanzarese, al Sud America, con l’obiettivo di arrivare fino all’Oceania: l’operazione «Molo 13», eseguita dalla Guardia di Finanza su delega della Dda di Catanzaro, ha svelato l’ascesa criminale della cosca Gallace, capace di espandersi ben oltre i confini della Calabria e di insediarsi in altre regioni d’Italia, ma anche in altri paesi dell’Europa e dell’America Latina fino a entrare nel «Pantheon» delle organizzazioni criminali transnazionali. «Si tratta di una cosca di 'ndrangheta di serie A, con basi stabili in Lazio e Toscana e capace di interagire con il Crimine di San Luca», ha detto il procuratore capo della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, che ha evidenziato «l'ulteriore salto di qualità compiuto dalla locale dei Gallace, entrato a pieno titolo nella elite dei narcotrafficanti internazionali come ha confermato questa operazione nel momento in cui è stato accertato che i Gallace utilizzavano un server criptato sito in Costarica riservato a grandi organizzazioni criminali».
Le relazioni internazionali dei Gallace
Anche il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, ha sottolineato «la caratura criminale e l’operativa nel traffico internazionale di droga della cosca Gallace, che aveva addentellati in paesi come Costarica e Brasile e attivava tutta una rete di relazioni a livello internazionale, con contatti ad altissimi livelli e con la capacità di interloquire direttamente con i fornitori di droga in Sud America e con i loro referenti in Europa, in particolare i porti di destinazione della droga». Secondo Capomolla, peraltro, «il centro direzionale di questa organizzazione restava comunque Guardavalle, perchè i momenti di crisi venivano risolti attraverso incontri a Guardavalle, tutti i referenti dell’organizzazione, nessuno escluso, venivano a prendere direttive direttamente a Guardavalle dai capocosca. Inoltre - ha rilevato il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro - il sistema della comunicazione criptica delle conservazioni tra i narcosi è stato accertato anche grazie all’identificazione e al ritrovamento, proprio nel territorio guardavallese, di tutta una serie di smartphone che operavano con questo sistema».
Le ramificazioni dei Gallace anche in Oceania
A sua volta, il comandante del Nucleo di polizia economia e finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, colonnello Carmine Virno, ha riferito dell’intenzione della cosca Gallace di «organizzare un traffico di droga anche con l’Oceania», e ha poi illustrato l’organizzazione interna del clan, «con affiliati che avevano tutti compiti ben precisi, che dovevano rispettare alla lettera. In un’intercettazione infatti - ha concluso il colonnello Virno - abbiamo sentito la fidanzata di uno degli indagati lamentarsi con il suo fidanzato perchè rispettava pedissequamente, militarmente, le direttive del capocosca».