«Ben 23mila vaccinazioni non ancora riportate sulla piattaforma nazionale». Ci sarebbe anche questo tra gli intoppi che trascinano e trattengono la Calabria all’ultimo posto nella classifica delle immunizzazioni anti-Covid. A sostenerlo è stato questa mattina il presidente facente funzioni della Giunta regionale, Nino Spirlì, che, nel corso di un vero e proprio blitz a Villa Bianca accompagnato dal commissario straordinario dell'Azienda ospedaliera-universitaria "Mater Domini", Giuseppe Giuliano, ne ha avuto letteralmente per tutti. Così, nella struttura del capoluogo di regione che lui individuò a novembre quale Centro Covid non si è parlato soltanto di posti-letto da attivare, ma anche di una campagna vaccinale rallentata per la quale Spirlì si è scagliato, senza se e senza ma, contro le Aziende sanitarie provinciali. Come un fiume in piena, Spirlì ha puntato il dito contro le compilazioni cartacee che resterebbero letteralmente lettera morta visto che - sono sue parole - «le schede registrate sul cartaceo non sono ancora state trasferite sui computer». Una sorta di lavoro fatto, ma che resterebbe nell’ombra intrappolato da mancati trasferimenti. Pugno di ferro, dunque, quello che ieri il presidente facente funzioni della Giunta regionale ha utilizzato per dire chiaramente che «le persone che non stanno facendo il loro lavoro devono essere mandate a casa».