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Catanzaro, il sogno infranto della pista ciclabile. Nel quartiere Corvo regna il degrado

Rifiuti di ogni genere e animali liberi di circolare in via Basilicata

Non sono bastati gli esposti in Procura, le lamentele dei cittadini, la visita dell’assessore comunale all’Ambiente Cavallaro e dei rappresentanti della Sieco a risanare le sorti di via Basilicata, una strada parallela a viale Isonzo dove, oltre ad abitazioni private, è presente anche la scuola elementare del Corvo. Una via molto lunga che si apre su due rettilinei diversi, uno difronte all'altro attraversati dal cavalcavia di via Calabria. Via Basilicata, 1 (chiamiamola così) tra la fine degli anni ’90 e l'inizio del 2000, ben 21 anni addietro di amministrazioni comunali e (quasi) sempre alla guida del sindaco Abramo, è stata al centro di uno specifico progetto che l'avrebbe eletta come la pista ciclabile della città di Catanzaro. Ma quella è stata la storia di un progetto che, come tanti altri, è rimasto a respirare polvere. Oggi il destino di via Basilicata, 1 è quello di essere interdetto da alcuni sbarramenti di cemento armato per impedire lo scarico di materiali ingombranti che si andrebbero ad aggiungere a quelli da sempre esistenti. Ma anche via Basilicata, 2 è una discarica a cielo aperto, una strada maleodorante per la presenza di un rivolo di fiume che imputridisce la selva di erbacce e trascina con sé anche carcasse di animali morti. Una strada pericolosa vista l'assenza di muretti di contenimento sostituiti senza ritegno da paletti di legno infraciditi e reti di plastica che non proteggono nulla. Mentre a uno schioppo vi è una scuola elementare.

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