Mancano appena 22 giorni dall’apertura della stagione balneare fissata per il 15 maggio. Sul litorale cittadino fervono i preparativi per la sistemazione degli stabilimenti balneari che rappresentano il punto di forza dell’industria turistica locale. Tra gli operatori, nonostante Tropea sia stata proclamata il Borgo più bello d’Italia, serpeggia una certa preoccupazione non solo per la pandemia, ma anche per l’erosione costiera che sta riducendo sempre di più le aree avute in concessione dal Comune. «Se andiamo avanti di questo passo – ha sottolineato un operatore del settore – nel giro di tre anni non sapremo più dove piazzare gli ombrelloni. Il mare sta erodendo chilometri di spiaggia. Regione, Provincia e Comune devono fare di tutto per arrestare questo flagello che sta mettendo in ginocchio i balneari non solo di Tropea, ma di tutta la Calabria. Abbiamo sui tavoli dell’assessorato regionale ai Lavori pubblici un “master plan” bloccato dal 2014 che prevede il ripascimento del litorale vibonese compreso tra Pizzo e Ricadi. Ci sono – ha proseguito – da spendere almeno 10 milioni di euro per la realizzazione a mare di barriere sofflotte antierosione. In questo modo non possiamo andare avanti. Nel nostro Lido abbiamo persino difficoltà ad installare le cabine. Non sappiamo più come muoverci. Se ci fermiamo si blocca l’intera filiera dell’accoglienza. Gli stabilimenti sono vitali per ogni centro costiero. I servizi che vengono offerti sono un’attrattiva per tutti quei turisti che vengono in città per godersi le bellezze paesaggistiche e la salubrità del mare». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro