«Me lo aveva promesso… sono sei anni». Carmelo Bagalà, ritenuto il «capo storico» dell’omonima cosca attiva nel Lametino e colpita dall’operazione “Alibante”, parla con l’ex sindaco di Nocera Terinese Luigi Ferlaino e, non sapendo di essere intercettato, fornisce agli inquirenti la conferma dell’esistenza di un presunto patto tra il boss e l’ex primo cittadino di Falerna, Giovanni Costanzo. Quest’ultimo è finito ai domiciliari (assieme ad altre 9 persone, mentre per 7 è stato disposto il carcere e per 2 una misura interdittiva) ed è «gravemente indiziato» di concorso esterno in associazione mafiosa e di scambio elettorale politico-mafioso. Lo scopo dell’accordo tra Costanzo e Bagalà sarebbe «finalizzato a garantire al primo il buon esito delle elezioni comunali in cambio dell'asservimento delle scelte urbanistiche dell'Amministrazione comunale agli interessi del secondo». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro