Tra fiction e realtà, da set con tanto di spari, inseguimenti ed effetti speciali ai sigilli apposti ieri dalla Guardia di Finanza. È la parabola della società Calbin di Simeri Crichi, l’impianto per inerti del gruppo imprenditoriale Lobello. Per gli inquirenti della Dda di Catanzaro l’holding familiare avrebbe scelto la ‘ndrangheta come alleato imprenditoriale, ottenendo così una posizione dominante sul mercato, non solo vincendo decine di appalti pubblici ma imponendo le forniture di calcestruzzo alle altre imprese. Nell’estate del 2019 proprio la cava dei Lobello è stata scelta per alcune riprese del film Calibro 9 con attori importanti come Michele Placido, Marco Bocci, Ksenia Rappoport, Barbara Bouchet e Alessio Boni e per la regia di Toni D'Angelo. La trama del film ha al centro proprio la criminalità organizzata calabrese e i suoi traffici illeciti. Ci sono le ‘ndrine in guerra, un poliziotto coraggioso, le infiltrazioni nel Nord Italia ma c’è anche la zona grigia quegli insospettabili professionisti, imprenditori e avvocati che rappresentano il punto di collegamento tra il mondo criminale e il livello istituzionale. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria