A poco meno di dodici anni dal delitto, lunedì il fascicolo sull’omicidio del giovane Luigi Grande arriverà davanti al gup del Tribunale di Catanzaro. Alla sbarra ci sarà Santino Mirarchi collaboratore di giustizia dal 2016. Il pentito deve rispondere di omicidio, distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere, detenzione illegale di armi, tutti reati aggravati dalla mafiosità. L’omicidio del ventenne catanzarese, secondo la ricostruzione del pm della Dda Debora Rizza, sarebbe da inquadrarsi nella sanguinosa faida scoppiata per il controllo del territorio tra Lido e Roccelletta di Borgia. Il ragazzo si sarebbe trovato solo nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Sarebbe stato lui infatti l’ultimo a essere stato visto in compagnia di Giuseppe Fraietta, un 24enne scomparso anche lui in quel tragico agosto del 2009. Secondo le ipotesi accusatorie, Santo Mirarchi, il 12 agosto 2009, per acquisire informazioni sulla scomparsa di Giuseppe Fraietta, avvenuta quattro giorni prima in località Fortuna, nel quartiere marinaro, avrebbe condotto con l’inganno Luigi Grande in un casolare disabitato a Manganella nel Comune di San Floro dove, dopo averlo picchiato, utilizzando anche un bastone, lo avrebbe ucciso con due colpi di arma da fuoco, che lo hanno raggiunto alla testa, per poi tentare di distruggere ogni traccia bruciando il cadavere. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro