Le ruspe entrano in azione di buon mattino. Nel quartiere Pennello inizia ufficialmente l’era delle demolizioni e della riqualificazione. L’amministrazione, come preannunciato, passa dalle parole ai fatti. E lo fa eseguendo uno dei due ordini di demolizione emessi lo scorso 27 aprile con una determina dirigenziale. Nel giro di qualche ora l’edificio situato in via Torino è crollato sotto i colpi della benna meccanica alla presenza del primo cittadino Maria Limardo, del procuratore della Repubblica Camillo Falvo, del prefetto Roberta Lulli, del comandante provinciale dei carabinieri Bruno Capece e di vari rappresentanti delle forze dell’ordine e delle istituzioni. Nulla da fare, almeno per la giornata di ieri, invece, per il secondo manufatto, sul quale molto più si è discusso.
Si tratta del “Chiosco azzurro”, il cui proprietario, Giuseppe Francolino, si è barricato all’interno per impedire che le ruspe potessero abbatterlo. Le operazioni, in realtà, sono state rinviate poiché sarà necessario prima eliminare il tetto in eternit secondo le apposite norme.
Costo base dell’operazione complessiva, quasi 90mila euro al quale è stata applicata una riduzione nell’offerta da parte dell’impresa incaricata fino a 67.486 euro. Quattrini che, per il momento, sborserà palazzo “Luigi Razza” chiamato poi a rivalersi sui due proprietari, o meglio, su coloro i quali avevano abusivamente realizzato i fabbricati.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro
Caricamento commenti
Commenta la notizia