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Chiaravalle, il doppio volto dei Fabiano

Emergono nuovi dettagli sull’inchiesta per droga e armi sfociata in 30 arresti nel Basso ionio

Il materiale rinvenuto e sequestrato durante l'operazione Anteo

Con gli anziani che derubavano, picchiavano e terrorizzavano si mostravano spietati, ma di Emanuele Mancuso e dei suoi emissari i fratelli Fabiano avevano paura. Un dato che emerge prepotentemente dalle pagine dell’ordinanza, eseguita all’alba di lunedì scorso dai carabinieri della Compagnia di Soverato e che delinea uno spaccato delle violente dinamiche fra gruppi criminali, innescate dai debiti di droga. Fra gli indagati, raggiunti da misura cautelare nell’ambito dell’operazione “Anteo”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, figurano anche Clemente Selvaggio e Nensy Vera Chimirri, che all’epoca dei fatti era la fidanzata di Emanuele Mancuso. I due, assieme a Daniele Cortese ed Emanuele Mancuso, sono accusati di estorsione in concorso, aggravata dal metodo mafioso, perpetrata nei confronti di Damiano Fabiano, costretto sotto minaccia a consegnare la somma di 7.500 euro a fronte di un debito di 8.000 euro maturato nei confronti di Mancuso per l’acquisto di droga. Mentre si trovava ristretto in carcere, il super pentito consegnò alla fidanzata dei “pizzini” sui quali erano annotati i soggetti dai quali riscuotere i crediti maturati prima del suo arresto, fra cui figurava anche il nome di Fabiano. Era quindi la Chimirri a coordinare le attività di “riscossione” dei crediti materialmente eseguita da Clemente Selvaggio, membro di spicco della cosca degli Evalto di Pizzo.

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