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Chiaravalle, i fratelli Fabiano, la droga e i rapporti con il clan Procopio-Mongiardo

Emergono nuovi elementi dalle carte dell’inchiesta Anteo

Non solo da Emanuele Mancuso, i fratelli Damiano e Giuseppe Fabiano compravano la droga anche da Giuseppe Corapi, braccio destro di Carmine e Domenico Procopio, reggenti della cosca Procopio-Mongiardo di San Sostene, tutti e tre condannati in primo grado, un mese fa, nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta “Prisoner’s tax”. Un ulteriore elemento che emerge dalle carte dell’operazione Anteo, eseguita dai carabinieri della Compagnia di Soverato, è, dunque, la contiguità dei fratelli Fabiano con il clan sansostenese, anche in virtù dei rapporti parentali, in quanto la moglie di Giuseppe Fabiano è la figlia di un cugino del boss Gerardo Procopio.

Nel gennaio del 2018 Damiano Fabiano manifestò al fratello l’intenzione di entrare in affari con Giuseppe Corapi, detto “Peppone”. Alla fine di gennaio avvenne il primo incontro fra Damiano Fabiano, accompagnato dall’inseparabile Domenico Giorgio, e “Peppone” che, in quell’occasione, volle testare il grado d affidabilità dei suoi interlocutori, per avviare un rapporto stabile di fornitura di droga. A titolo di prova, Corapi cedette 10 grammi di cocaina al prezzo di 550 euro da smerciare in una settimana.

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