Un’inchiesta tirata fuori dal cassetto lo scorso ottobre a distanza di sei anni dall’avvio delle indagini della Guardia di finanza, nel tentativo di evitare che rimanesse impantanata nella palude della prescrizione, anche se per i reati commessi nel 2013 il passo è praticamente compiuto. Attività, comunque, che rispolverata dal procuratore Camillo Falvo ha ora portato al rinvio a giudizio di 107 imputati, mentre altre 20 posizioni sono state stralciate per difetto di notifica, quindi la partita è stata solo rimandata di qualche mese.
Truffa aggravata ai danni dell’Inps l’accusa mossa al piccolo esercito di falsi braccianti che non avrebbero fatto una sola giornata di lavoro, ma che sulla carta risultavano a tutti gli effetti al servizio di un’azienda agricola di Gerocarne, per i quali il gup Francesca Del Vecchio ha disposto il giudizio.
Il prossimo 28 ottobre, infatti, inizierà il processo per il titolare dell’azienda Michelino De Pace, 50 anni, di Sorianello, nonché per Bruno Alessandria, di 40 anni, Maria Graziella Barilaro, di 49, Maria Teresa Barilaro, di 64, Rita Barba, di 67, Jenica Chirila, di 43, Elisabetta Ciconte, di 61 anni, Maria Rosaria Ciurlia, di 38, Vincenzo Cocciolo, di 33, Maria Teresa Cosmano, di 43, Giuseppe Demasi, di 62, Eleonora Figliuzzi, di 55, Stefano Figliuzzi, di 59, Solange Foffi, di 39, Giuseppe Inzillo, di 39, Rosa Inzillo, di 53, Maria Caterina Muller, di 62, Maria Concetta Nardo, di 37, Francesco Nesci, di 53, Maria Rosa Nesci, di 60, Elisabetta Sacchinelli, di 50 e Ionela Toader, di 41 anni, tutti di Sorianello.
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