La Villa della Gioia di Natuzza Evolo ha riaperto ieri mattina i cancelli. Un segno forte di speranza, dopo il bruttissimo periodo non ancora completamente passato legato al Covid, che lascia ben sperare per il futuro, sia per quanto concerne il luogo di culto che per quanto riguarda la ripresa graduale di ogni forma di attività.
Un ritorno alla normalità, tanto atteso da tutti, che a breve dovrebbe portare, finalmente, all’apertura al culto della «grande e bella chiesa», fortemente voluta dalla mistica con le stimmate. Ormai i tempi – dopo che sono state superate le diatribe tra fondazione e diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea – sono maturi. Un segnale forte in tal senso è giunto anche dalla visita che sabato scorso hanno compiuto in forma ristretta e privata, presso la sede dell’ente morale di via Umberto, il presidente facente funzioni della giunta regionale Nino Spirlì, grande devoto di Mamma Natuzza, e monsignor Giovanni D’Ercole già vescovo di Ascoli Piceno, anche lui particolarmente vicino alla figura di Fortunata Evolo e alle tante opere realizzate dall’ente morale, che è stato più volte presente in passato a Mileto. Entrambi hanno dato notizia della visita effettuata a Paravati attraverso i social.
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