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'Ndrangheta: riconosciuta esistenza cosche Mannolo e Zofreo. Ecco le condanne

La sentenza del gup condanna elementi di vertice 'ndrina del crotonese

L'ingresso dell'aula bunker di Catanzaro

Riconosciuta per la prima volta in una sentenza l’esistenza delle cosche Mannolo e Zoffreo sul territorio di San Leonardo di Cutro. Oggi la sentenza nata dai procedimenti riuniti "Malapianta-Infectio", emessa dal gup Gabriella Logozzo, ha condannato per associazione mafiosa gli esponenti apicali dei clan legati alla cosca Grande Aracri di Cutro. Venti anni sono stati comminati a Mario Mannolo, Pasquale Gentile e Fiore Zoffreo, ritenuti esponenti di spicco della consorteria. Diciannove anni e 10 mesi a Giuseppe Gentile e 18 anni a Leonardo Zoffreo. Una sentenza che pone un nuovo tassello nella ricostruzione giudiziaria, e nel conseguente smantellamento, della geografia criminale del Crotonese. Condannati anche i rappresentanti della proiezione delle cosche cutresi a Perugia: Domenico Ribecco (10 anni); Francesco Ribecco (9 anni e 8 mesi); Natale Ribecco (15 anni e 4 mesi). Le accuse, sostenute in giudizio dai pm Domenico Guarascio e Antonio De Bernardo, comprendono, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, estorsione, usura, riciclaggio, minacce, violenza privata, traffico di stupefacenti, detenzione e occultamento di armi clandestine, violenza privata, associazione a delinquere finalizzata alla consumazione di una serie di reati di natura contabile o economico-finanziaria strumentali alla realizzazione sistematica di frodi in danno al sistema bancario. (ANSA).

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