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Sant'Anna Hospital di Catanzaro, il Tar annulla la delibera dell'Asp sulla non contrattualizzazione

Il centro specialistico Sant'Anna Hospital di Catanzaro

Il Tar Calabria ha annullato la delibera dell'Asp di Catanzaro con la quale l'azienda ha deciso di non contrattualizzare il Sant'Anna Hospital adducendo come motivazione l’indagine penale “Cuore matto” e la mancanza di accreditamento per l’anno 2020.

«Ancora una volta, è la terza volta in pochi mesi, i giudici del Tar Calabria - ha evidenziato il presidente del Cda, Gianni Parisi - annullano, con sentenza n.1079/2021, un provvedimento dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro ritenuto evidentemente illegittimo. Il nostro legale di fiducia avv. Alfredo Gualtieri ci ha appena informato che il Tar Calabria con sentenza depositata in data odierna, spiega, con dovizia di particolari, i motivi per i quali la deliberazione n.443 del 13/04/2021  -a firma dei commissari straordinari Gullì, Musolino, Latella e dei direttori amministrativo Marchitelli e sanitario Lazzaro - è da ritenersi non legittima! I giudici del Tar chiariscono a lettere cubitali che "…in particolare va smentita la circostanza che la ricorrente fosse priva di accreditamento nel 2020…" ed ancora "…come si evince dal Dca del Commissario ad Acta dott. Guido Longo n. 43/2021, alla scadenza del triennio ha avuto luogo un lungo iter per il rinnovo dell’accreditamento frastagliato da molteplici incombenti istruttori e culminato con il predetto Dca 43/2021…che costituisce il rinnovo dell’accreditamento del 2014 ed è inoltre, un provvedimento idoneo a creare un’eccezionale saldatura con l’accreditamento antecedente, onde non penalizzare la struttura per un improprio prolungamento dell’iter procedimentale. Tanto si ricava dalla motivazione del Dca, che riporta la circostanza che la struttura ha presentato l’istanza di rinnovo entro il termine dell’art. 11, comma 7, l.r. 24/2008 (ossia il giorno 1 agosto 2015) e sintetizza i complessi accertamenti e interlocuzioni che ne sono conseguiti. Tanto trova conferma anche nel pregresso comportamento dell’Asp, che, sino al 2019, ha concluso i contratti per la regolamentazione delle prestazioni sanitarie sulla scorta dell’accreditamento originario". Così si esprimono i giudici in maniera netta ed inequivocabile sulla “asserita” mancanza di accreditamento ripetutamente sbandierata dall’Asp per evitare colpevolmente il pagamento delle prestazioni per l’anno 2020. In relazione alla teoria messa nero su bianco dall’Asp con la delibera, oggi annullata, che in presenza di un’indagine la contrattualizzazione per l’anno 2020 resti sub judice, così recita la Sentenza  "…anche la pendenza del procedimento penale risulta inconferente rispetto alla decisione assunta…"».

In merito, infine, al mancato utilizzo dell’Utic, «anch’esso utilizzato dall’Asp per non procedere alla contrattualizzazione 2020, i giudici dopo averne motivato le ragioni così si esprimono "…non è perciò consentito all’Asp addurre la pregressa inoperatività dell’Utic quale impedimento all’accreditamento e, di conseguenza, alla contrattualizzazione, perché ciò significherebbe disapplicare il Dca n. 43/2021, con evidente sconfinamento nelle competenze di altra autorità". Concludono i Giudici scrivendo che "…resta fermo il dovere dell’A.S.P. di rideterminarsi in ordine alla eventuale contrattualizzazione della struttura ricorrente, in osservanza della sentenza n. 460/2021". Ciò detto e preso atto che le ragioni da noi sempre sostenute trovano adesso ripetuta “grazia” presso il Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria, ci attendiamo che l’ASP proceda tempestivamente alla soluzione della problematica per l’anno 2020, che come è facilmente comprensibile ha creato e continua a creare grave danno e pregiudizio a Villa S. Anna SpA, ai suoi dipendenti, ai collaboratori oltre che pregiudicare i livelli di assistenza sanitaria per i tanti pazienti che a causa di un prolungato atteggiamento ostativo dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro non riescono a curarsi».

Secondo il presidente del Cda «è di solare evidenza che le istanze del S. Anna  meritino maggiore attenzione presso gli uffici Asp e perciò attendiamo che i responsabili provvedano nel giro di pochissimi giorni a contrattualizzare la struttura anche per il 2021. Struttura che, a causa di un atteggiamento palesemente vessatorio, ha visto, fin dal 23/12/2020, fortemente compromessa la propria attività con gravissimo rischio per la continuità aziendale. È appena il caso di sottolineare come da tali atteggiamenti derivino, così come abbiamo già avuto modo di documentare nelle sedi opportune, danno economico per la Villa S. Anna SpA; “danno erariale” per le casse del Servizio Sanitario Regionale; danni morali ed economici incalcolabili per le centinaia di pazienti costretti a trasferirsi, con intera famiglia, fuori sede per ricevere i trattamenti sanitari che S. Anna non ha potuto rendere; danni morali ed economici incalcolabili per le centinaia di dipendenti e medici del S. Anna che, posti in cassa integrazione, non hanno potuto rimborsare rate di mutuo, prestiti e in alcuni casi hanno dovuto rinunciare a progetti di vita».

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