Primo giorno di esami per gli aspiranti avvocati del distretto di Catanzaro e già emergono criticità sulla formula scelta quest’anno. Ritenuto troppo rischioso far svolgere gli scritti in presenza, con un decreto legge la ministra della Giustizia Marta Cartabia ha stabilito, almeno per quest’anno che i candidati devono sottoporsi a due prove orali, una da remoto che sostituisce i tradizionali tre scritti e viene corretta da un altro distretto, e la seconda invece che si svolge in presenza. Ieri quindi è stato il turno dei primi candidati del distretto di Catanzaro su un totale di quasi 1.100 aspiranti.
Quest’anno i praticanti catanzaresi sono esaminati dalle sottocommissioni di Bologna. E purtroppo il primo giorno è stato del tutto negativo, nessuno è stato ammesso alla seconda prova. Un dato che è stata analizzato a caldo dal presidente del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Catanzaro, Antonello Talerico: «Dalle prime prove di esame, è emerso come i criteri impiegati per strutturare i quesiti ed i parametri per la valutazione dei singoli candidati siano eterogenei, con il serio rischio che anche questo esame così impostato possa determinare condizioni sperequative tra i giovani avvocati».
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