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Gettonopoli a Catanzaro, niente archiviazione: il gip stoppa la "tenuità del fatto"

Sei consiglieri si erano opposti alla richiesta avanzata dal pm. Il giudice: «Le considerazioni non appaiono condivisibili»

Palazzo De Nobili sede del Comune di Catanzaro

Il gip del Tribunale di Catanzaro Valeria Isabella Valenza non ha accolto la richiesta di archiviazione “per tenuità del fatto” per i 19 consiglieri comunali coinvolti nell’inchiesta Gettonopoli. Il loro futuro giudiziario si deciderà il 6 ottobre prossimo quando le parti compariranno davanti al gip che dovrà decidere se archiviare le 19 posizioni con altra motivazione, o se rinviare gli atti in Procura per proseguire le indagini o infine se mandare direttamente a processo i 19 indagati.

A quella richiesta di archiviazione avevano presentato opposizione sei degli indagati, in particolare Filippo Mancuso (difeso da Francesco Iacopino), Agazio Praticò (difeso da Antonio Lomonaco), Antonio Mirarchi (difeso da Eugenio Perrone), Fabio Celia (difeso da Eugenio Perrone), Antonio Angotti (difeso da Eugenio Perrone) e Manuela Costanzo (difesa da Giuseppe Pitaro).

Il gip nel suo dispositivo non solo ha rilevato che l’opposizione «non appare prima facie inammissibile», ma ha aggiunto che «ad un primo esame proprio in questa fase ed impregiudicata ogni ulteriore valutazione, le considerazioni poste a fondamento della richiesta di archiviazione medesima non appaiono condivisibili». E così ha esteso l’udienza del prossimo ottobre anche agli 13 indagati per i quali era stata avanzata richiesta di archiviazione per tenuità del fatto.

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