Non c’è pace nella struttura socio-sanitaria Domus Aurea, entrata nell’occhio del ciclone della sanità provinciale, quando all’interno della stessa, nel mese di marzo dello scorso anno scoppiò uno dei primi focolai da coronavirus in Calabria che causò la morte di 27 anziani, tutti ospiti ricoverati nella struttura di via Filangeri.
Ieri mattina, la proprietà con l’amministratore Domenico De Santis, e una folta delegazione di dipendenti hanno manifestato in piazza prefettura a Catanzaro, con l’obiettivo di “smuovere” l’inerzia dell’Azienda sanitaria provinciale. La strage silenziosa degli anziani ospiti ricoverati, potrebbe portare presto alla paralisi e quindi alla morte per consunzione della casa di riposo.
Al centro, l’emergenza sanitaria che ha falcidiato da un anno a questa parte la struttura rimasta senza accreditamento e senza convenzione per poter operare nel vasto territorio delle Preserre che interessa un bacino di utenza piuttosto ampio per via dei paesi del circondario che ruotano attorno a Chiaravalle. La Domus Aurea al momento, nonostante l’offerta che riesce a proporre e i ricorsi vinti ai vari gradi di giudizio contro l’Asp di Catanzaro, non è stata messa nelle condizioni di lavorare.
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