La componente del Consiglio comunale di Soriano Calabro, Maria Teresa Primerano, sorella dell' uomo che nei giorni scorsi si è reso protagonista di un'aggressione a due carabinieri, ha voluto esprimere solidarietà alle Forze dell'ordine della stazione del piccolo centro delle Preserre. " Desidero - ha rilevato Primerano - esprimere la mia vicinanza ai Carabinieri della Caserma di Soriano Calabro e a tutte le Forze dell’ordine in generale per il grave gesto verificatosi nei giorni scorsi, di cui, purtroppo, si è reso protagonista mio fratello Vincenzo Primerano. Io e la mia famiglia - ha continuato - ci dissociamo da ogni forma di violenza e condanniamo fermamente l’episodio".
Il coordinamento provinciale di “Libera”, esprime solidarietà e vicinanza ai carabinieri della stazione di Soriano Calabro, che nei giorni scorsi sono stati aggrediti da due giovani. «Rinnoviamo la nostra vicinanza a tutti gli uomini e le donne dell’Arma – scrive Libera – a loro il nostro sostegno e apprezzamento per lo straordinario lavoro che stanno svolgendo nei nostri territori. Impegno che non si ferma, non indietreggia ma anzi, avanza con determinazione e forza per sottrarre spazi alla criminalità organizzata e ristabilire il senso di appartenenza ad uno Stato presente, forte e credibile».
L’episodio a cui fa riferimento l’associazione antimafia è accaduto lo scorso 28 maggio nel comune di Soriano nei pressi di una masseria, dove i due militari si erano recati per effettuare la notifica di un atto. «Episodi – sottolinea Libera – che non devono lasciarci indifferenti perché colpire quella divisa, colpire chi la indossa, vuol dire colpire la speranza di un riscatto, la fonte di fiducia di imprenditori e imprenditrici che decidono di affidarsi allo Stato, difendendo il diritto ad un lavoro libero e sano».
E per Libera, infatti, «Colpire l’Arma, ed in generale le donne ed gli uomini dello Stato, vuol dire colpire la lotta dei familiari delle vittime innocenti delle mafie nella loro ricerca di verità e giustizia, la fiducia nel futuro di tantissimi ragazzi e ragazze che incontrano nelle scuole divenendo punti di riferimento imprescindibili». Da qui, la ferma condanna dell’episodio da parte dell’Associazione che altresì evidenzia l’altissimo senso del dovere e di umanità che animano donne e uomini che quotidianamente fanno della loro divisa uno strumento per liberare questi territori dalla criminalità.
«Siamo sicuri – conclude Libera – di rappresentare la voce di tutta la comunità vibonese che, il 24 dicembre del 2019, all’indomani dell’operazione Rinascita-Scott, ha deciso di recarsi davanti al Comando provinciale dei carabinieri stringendosi in un lunghissimo applauso, uniti ed insieme dalla stessa parte, quella dello Stato».
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