Commissari nei Comuni calabresi sciolti per mafia. Gratteri: “Necessaria una presenza costante”
La riforma della giustizia, la carenza dei magistrati, la necessità di tagliare dove serve ed investire dove è necessario per contrastare la criminalità organizzata con successo come accaduto, «nella provincia a più alta densità mafiosa della Calabria». Infatti, «mai alcun territorio ha avuto tante risposte dalla Dda quanto il Vibonese». Un lavoro sinergico con la Procura della Repubblica guidata da Camillo Falvo «che da quando è qui ci ha consentito di colmare buchi e scollature». Parla con la consueta chiarezza nel suo ritorno in città, Nicola Gratteri e la platea gremita non manca nel cuore del centro storico. Platea significativa per il capo della Dda di Catanzaro in Largo Antico Collegio, dinanzi la storica chiesa di San Giuseppe, per la presentazione del libro “Non chiamateli eroi”, edito da Mondadori, con il suo consueto compagno di avventura, il professore Antonio Nicaso. Accanto a lui il sindaco Maria Limardo e Gilberto Floriani, direttore del Sistema bibliotecario. «Vibo capitale del libro – ha detto Gratteri – è un riconoscimento che va capitalizzato. D’altronde, qui c’è sempre stata molta attenzione per la lettura». Dal microcosmo vibonese a una dimensione più ampia il passo è breve. Gratteri esprime tutta la sua preoccupazione «perché c’è qualcuno che sta cercando di fare cose che nemmeno a Riina con le sue riforme sono riuscite». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro