La short list per assistenti sociali e psicologi da mettere a disposizione dell’Ufficio di Piano dell’Ambito socio-sanitario continua ad alzare il livello della tensione dentro e fuori palazzo “Luigi Razza”. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, ieri l’Ordine degli assistenti sociali ha preso carta e penna chiedendone addirittura la revoca per una serie di ragioni. Parole chiare e nette quelle utilizzate per difendere una categoria professionale «mortificata dall’Avviso pubblico» sottoscritto dalla dirigente Adriana Teti. Tali procedure «relegano il servizio sociale – è stato sottolineato – al pari di una qualsivoglia fornitura di servizi, lontano dal delicato ruolo assegnatogli dalla Costituzione». In sostanza, «vengono disattese le valutazioni relative all’opportunità di un’omogenea azione professionale». Non accetta l’Ordine degli assistenti sociali che «la retribuzione riconosciuta ai professionisti sia parametrata alla qualità ed alla quantità del lavoro svolto». Né «si comprende quale sarà la figura professionalmente qualificata a poter valutare tali parametri». Pertanto, «si revochi la procedura – si conclude – indicendo un regolare concorso e rinnovando i rapporti contrattuali esistenti», senza escludere «la stabilizzazione per quelli che già possiedono i requisiti di legge». Insomma, piove sul bagnato per la burocrazia dell’Ente che continua a distinguersi per la scarsa chiarezza e «la contraddittorietà» degli avvisi pubblici. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro