C’è chi è già partito, chi lo farà a breve e chi fa fatica ad entrare a regime. Le Regioni proseguono in ordine sparso per i vaccini in farmacia, che dovranno invece rappresentare, insieme all’impegno di medici di base e pediatri, il prossimo cambio di marcia per portare la campagna vaccinale contro il Covid-19 alla copertura dell’80% della popolazione entro settembre. Nel frattempo a livello cittadino anche i farmacisti del Vibonese si sono attivati. Alcuni hanno dovuto servirsi di spazi diversi rispetto a quelli che ci sono nelle proprie strutture. La farmacia centrale, ad esempio, ha attrezzato un locale che si trova in un altro immobile. Idem per molti altri presìdi del territorio. Specifici accordi con i sindacati di categoria, sentito l’Ordine professionale, disciplineranno, infatti, gli aspetti relativi ai requisiti minimi strutturali dei locali per la somministrazione dei vaccini, nonché le opportune misure per garantire la sicurezza degli assistiti. Purtroppo, annunciato più volte l’avvio del servizio, tutto è ancora ai nastri di partenza, perché resta il problema di accesso alla piattaforma. «Sin dal 3 di giugno – rileva ancora De Fina– per come predisposto dal generale Figliuolo a livello nazionale, noi farmacisti eravamo pronti a partire. Purtroppo da quella data non c’è stata nessuna novità. Siamo ancora oggi in attesa delle password per poter accedere alla piattaforma». Non sono, dunque, le difficoltà organizzative della categoria a frenare le inoculazioni del siero, ma ancora una volta a causare il disservizio è l’Azienda sanitaria. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro