Confermati gli ergastoli ai due mandanti dell’omicidio del soveratese Ferdinando Rombolà, riformulato in una condanna a trent’anni quello al presunto killer. È l’esito sancito dalla Corte d’assise d’appello di Catanzaro nei confronti dei tre imputati per l’omicidio del bodyguard soveratese, freddato a colpi di 357 Magnum nel pomeriggio del 22 agosto 2010, su una spiaggia ancora affollata di persone. Il collegio presieduto da Gabriella Reillo ha dunque ridotto la pena all’imputato Pantaleone Gullà (difeso dall’avvocato Marinella Chiarella), 54 anni, ritenuto l’esecutore del delitto che gli inquirenti hanno inquadrato nel barbaro quadro della Faida dei boschi, che tra il 2008 e il 2010 provocò una scia di morti nell’intero basso Jonio soveratese e anche a cavallo con le province di Reggio e Vibo. Confermati invece gli ergastoli a carico dei due presunti mandanti: il 68enne Fiorito Procopio (difeso dagli avvocati Salvatore Staiano e Vincenzo Cicino) e il 50enne Michele Lentini (difeso dagli avvocati Nicola Cantafora e Staiano).
L’omicidio in spiaggia a Soverato, confermati gli ergastoli ai mandanti
Ferdinando Rombolà venne ucciso il 22 agosto 2010 nell’ambito della faida dei boschi. La Corte d’assise d’appello ha ridotto a 30 anni la pena al killer
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