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Pesca, sciopero a oltranza nelle marinerie di Crotone e Le Castella

Tra tre giorni è prevista anche una manifestazione in piazza

Manifestazione dei pescatori

Via libera allo sciopero del comparto pesca a partire da martedì prossimo fino a data da destinarsi. Ma c’è anche l’ok a manifestare in piazza, sempre tra tre giorni, davanti al Palazzo comunale.
L’avevano annunciato lo scorso giovedì e alla fine sono stati di parola i pescatori delle marinerie di Crotone e Le Castella: avrebbero iniziato a protestare se non  ci fossero stati sviluppi della loro vertenza sul mancato trasferimento delle royalties per far fronte all’interdizione alla pesca per l’attività estrattiva del metano da parte dell’Eni davanti alle coste crotonesi.

La decisione è stata presa oggi al termine di un’assemblea indetta dai pescatori per valutare se e quali decisioni prendere alla luce del silenzio calato sulle loro rivendicazioni economiche. Le marinerie chiedono il pagamento di una quota delle royalties che fino al 2013 il ministero dello Sviluppo economico ha erogato loro, attraverso la Regione, stralciandole dal denaro che invece periodicamente viene trasferito agli 8 centri costieri (oltre a Crotone, ci sono Cutro, Cirò, Cirò Marina, Strongoli, Melissa, Crucoli e Isola Capo Rizzuto), dove la società multinazionale opera direttamente (come la città capoluogo) o indirettamente che con le sue piattaforme.
Infatti, dal 2014 i trasferimenti delle royalties si sono bloccati per dei dubbi emersi sull’interpretazione della norma che disciplina la materia. I Comuni hanno così smesso di versare tali risorse per il timore che questi finanziamenti potessero essere intesi come aiuti di Stato. Una valutazione, questa, che in passato è stata accantonata dai pareri ministeriali e dalla Commissione europea. Inoltre, i pescatori lamentano pure la loro esclusione dall’Accordo di programma quadro, sottoscritto a febbraio 2017 alla Cittadella di Catanzaro, tra Regione e gli 8 centri costieri che ha stabilito la ripartizione delle royalties.

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