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Estorsione e usura a tabaccaio, una condanna e due assoluzioni

Una condanna e due assoluzioni. E’ il verdetto emesso dal Tribunale di Vibo Valentia per i presunti vessatori del tabaccaio di Nicotera, Carmine Zappia, che decise di ribellarsi e di denunciare i suoi aguzzini. Ad Antonio Mancuso, di 83 anni, di Limbadi ma residente a Nicotera, sono stati inflitti 10 anni e 6 mesi mentre sono stati assolti per non aver commesso il fatto Andrea Campisi, di 38 anni, di Nicotera e Francesco D’Ambrosio, di 41 anni, di Nicotera. Campisi era difeso dall’avvocato Giuseppe Grande, mentre Francesco D’Ambrosio era assistito dagli avvocati Francesco Sabatino e Antonio Cosentino. Mancuso, difeso dall’avvocato Giuseppe Di Renzo, è stato anche condannato all’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici e al risarcimento del danno alle parti civili: Carmine Zappia, Giulia Zappia, Antonio Zappia (tutti assistiti dall’avvocato Giovanna Fronte), la Provincia di Vibo e la Regione Calabria. I presunti aguzzini di Zappia, che gestiva una rivendita di tabacchi a Nicotera, e di altri imprenditori, vennero arrestati il 18 luglio 2019. Si scoprì una fitta rete di usura ed estorsioni messa in atto dalla cosca Mancuso. Zappia, però, aveva deciso di ribellarsi denunciando le estorsioni subite all’autorità giudiziaria. Estorsione, usura, favoreggiamento personale e furto i reati, tutti aggravati dal metodo mafioso, contestati a vario titolo agli imputati.

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