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Catanzaro: in coma dopo il parto. I pm contro l’assoluzione dell'ex primario

La Procura insiste e ricorre in Appello per l’assoluzione dell’ex primario del dipartimento di Terapia Intensiva, Mario Verre, nel caso dell’oncologa soveratese Caterina (Catia) Viscomi finita in coma all’ospedale “Pugliese” il 6 maggio 2014 durante il parto cesareo col quale ha dato alla luce il proprio primogenito. In primo grado il gup Pietro Carè ha condannato a un anno e otto mesi il ginecologo Francesco Quintieri, mentre ha assolto con la formula per non aver commesso il fatto il direttore Verre. Per i sostituti procuratori Stefania Paparazzo e Debora Rizza, che hanno redatto l’atto di appello,la motivazione con cui è stato assolto Verre è «illogica». Vengono così ribadite nei suoi confronti le accuse di lesioni personali colpose e rifiuto di atti di ufficio. «Ha preferito - si legge - rimanere inerme spettatore, senza attivare i poteri attribuitigli per impedire le condotte dell’anestetista e l’evento drammatico, assolutamente prevedibile ed evitabile, laddove fossero state attivate le dovute precauzioni e i necessari rimedi».

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