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Inchiesta sui rifiuti a Vibo, la giunta potrebbe perdere pezzi

L’assessore all’Urbanistica Scalamogna scrive al sindaco: «Sono pronto a dimettermi»

Esecutivo: Pasquale Scalamogna e Maria Limardo in aula

Rischia di mietere le prime vittime anche in seno all’Amministrazione comunale di Vibo Valentia l’inchiesta sulla gestione dell’appalto per la raccolta dei rifiuti, risalente al 2014, che nei giorni scorsi ha portato la Procura ad emettere un avviso di conclusione indagini nei confronti di sei persone: l’ex sindaco Nicola D’Agostino; la dirigente Adriana Teti, sollevata dal comparto Ambiente soltanto qualche giorno fa dal primo cittadino; l’ex dirigente Demetrio Beatino; l’ex capo ufficio tecnico dell’Ente, ora in quiescenza, Claudio Decembrini; il rappresentante della ditta aggiudicatrice dell’appalto, l’Eurocoop, Silvio Pellegrino; l’attuale assessore all’Urbanistica, dirigente a tempo determinato Pasquale Scalamogna, licenziato nel momento in cui il Comune si trovò costretto a dichiarare il primo dissesto. Proprio quest’ultimo, nella giornata di ieri, ha preso carta e penna e messo le sue possibili dimissioni sul tavolo del primo cittadino Maria Limardo con motivazioni che non hanno bisogno di alcuna interpretazione: «Onde scongiurare che questa vicenda possa offuscare, in alcun modo, il percorso di trasparenza e legalità portato avanti, con forza, da questa Amministrazione – ha scritto Scalamogna – ho proceduto a comunicare al sindaco, cui sono grato per la fiducia accordatami in questi due anni di intenso lavoro, del quale sono soddisfatto, che, se ritenuto opportuno o di imbarazzo, sono pronto a rassegnare, senza indugio, le mie dimissioni dall’importante e delicato incarico di assessore comunale».

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