È polemica a Dinami, nel vibonese, per la decisione assunta dal sindaco, Gregorio Ciccone, di vietare lo svolgimento della tradizionale fiera per le vie cittadine in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna della Catena, che si concluderanno il prossimo 12 luglio. A puntare il dito contro il primo cittadino in primis è il già vicesindaco Nino di Bella, il quale, parlando sia da ex amministratore che in veste di sindacalista Cisal, e guardando alla crisi che sta attraversando il settore del commercio al dettaglio, aggravata dalla pandemia, stigmatizza la decisione assunta unilateralmente da Ciccone. Ciccone che, nei giorni scorsi dalle pagine social del comune, aveva annunciato così le sue intenzioni: «stante la doverosità di prestare ossequio alle stringenti norme in materia di Covid 19, il sindaco informa di non poter garantire lo svolgimento del mercato/fiera in occasione dei festeggiamenti della Madonna Santissima della Catena. Pertanto è fatto divieto a chiunque di occupare spazi comunali e di voler tener conto della presente prescrizione». Una scelta incomprensibile secondo Di Bella, perché grazie all’avanzamento della campagna vaccinale, seguendo le regole sul distanziamento e utilizzando i presidi la fiera potrebbe svolgersi in tutta sicurezza, permettendo ai tanti pellegrini che arrivano da tutti i paesi vicini di acquistare ciò che desiderano e donando un sospiro di sollievo a tanti padri di famiglia che vivono grazie a ciò che riescono a vendere sulla loro bancarella e che da circa due anni si trovano in una condizione disperata. «In molti paesi – spiega Di Bella - si svolge il mercato settimanale e le fiere in occasione della feste patronali ma a Dinami ciò non è permesso. Posso capire – precisa - le preoccupazioni del sindaco, che è anche medico e come tale teme il dilagare del contagio. Ma, proprio perché è medico, il primo cittadino dovrebbe comprendere che la vaccinazione è arrivata a un buon punto e che utilizzando correttamente il distanziamento e le mascherine il rischio è pressoché nullo. In ogni caso capisco di più le preoccupazioni di tante famiglie che vivono di commercio e che con la fiera di Dinami avrebbero una buona occasione per sbarcare il lunario». Quindi il suo appello al sindaco perché torni sui suoi passi e consenta lo svolgimento della fiera o, quanto meno, se non vuole dare l’autorizzazione a tutti i commercianti la dia almeno a quei locali ambulanti nel settore della gastronomia, di cui a Dinami e nelle frazioni c’è una cospicua rappresentanza. E, a favore della fiera si esprimono anche tanti residenti e i componenti del comitato civico Pro Dinami, che parlano di decisione non in sintonia col modo di pensare dei cittadini e, per ridurre il rischio di assembramento, suggeriscono non di vietare la fiera ma di prescrivere l’uso obbligatorio della mascherina anche all’esterno. La fiera dovrebbe iniziare venerdì prossimo e durare fino a domenica. Il sindaco ha ancora qualche giorno per decidere il da farsi: rimarrà fermo sulla propria posizione o tornerà sui suoi passi?