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Caso Petrini a Catanzaro, revocato l'obbligo di dimora per tre imputati

Si tratta dell'ingegnere Vincenzo Arcuri, dell’ex consigliere regionale Giuseppe Tursi Prato e dell’imprenditore crotonese Luigi Falzetta

Il Tribunale del Riesame di Salerno ha revocato la misura dell’obbligo di dimora nei confronti dell’ingegnere Vincenzo Arcuri, dell’ex consigliere regionale Giuseppe Tursi Prato e dell’imprenditore crotonese Luigi Falzetta. I tre sono imputati per corruzione in atti giudiziari nell’ambito dell’inchiesta «Genesi» poiché, secondo l'accusa, avrebbero avvicinato e cercato di corrompere il giudice, ora sospeso, della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro Marco Petrini, condannato in abbreviato a 4 anni e 4 mesi di reclusione.

Secondo i giudici del Riesame la misura cautelare può essere sospesa visto che è trascorso quasi un anno e mezzo dal momento in cui venne portata a compimento l’operazione «Genesi» e visto che il dibattimento di primo grado è in corso circa un anno. Inoltre i tre imputati non hanno trasgredito le prescrizioni loro ingiunte e il tempo trascorso «ha presumibilmente prodotto un congruo effetto deterrente». Sulla base di questi presupposti il collegio presieduto da Paolo Valiante ha ritenuto che siano venute meno le esigenze cautelari e ha disposto la revoca dell’obbligo di dimora. Gli imputai sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Franz Caruso, Marco Vignolini, Fabio Pellegrino.

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