«Sul Marine Park Village c’è stato un grande imbroglio grossolano e maldestro da parte dei fratelli Scalise e di Bonaccorsi, con i funzionari pubblici che l’hanno assecondato». Lapidario il pubblico ministero, Alessandro Rho, nella sua requisitoria conclusasi con la richiesta di 5 condanne e un’assoluzione a carico dei 6 imputati coinvolti nel processo di primo grado scaturito dall’inchiesta sulla realizzazione del complesso turistico a Punta Scifo, in una zona di Capo Colonna dove vigono i vincoli ambientale, archeologico e paesaggistico. Queste le richieste di pene avanzate dal pm Rho: 2 anni e 2 mesi per la dirigente dell’Urbanistica del Municipio, Elisabetta Dominijanni; 1 anno e 6 mesi ciascuno per i fratelli Salvatore e Armando Scalise (titolari del Marine Park Village), per il progettista del complesso, Gioacchino Bonaccorsi, e per l’ex dipendente comunale Gaetano Stabile. Invece, è stata proposta l’assoluzione per l’ex soprintendente ai Beni archeologici e paesaggistici di Catanzaro, Crotone e Cosenza, Mario Pagano, per non aver commesso il fatto. Gli accusati devono rispondere, a vario titolo, di abuso d’ufficio, lottizzazione, abusiva, deturpamento delle bellezze naturali e falso.
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